Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

venerdì 30 giugno 2017

Pane al mais per il Talent for food



 Il pane al mais fa parte di quei pani  dimenticati,  fatti di ingredienti poveri e genuini.






Ecco perchè ho scelto il Pane al mais per partecipare al Talent for food, un concorso ideato da Aifb e Confindustria Padova, un'iniziativa  per connettere il mondo dei food blogger con quello di alcune aziende di prodotti alimentari della provincia di Padova, un percorso nelle cucine di tutta la penisola scoprendo prodotti, tradizioni culinarie e combinazioni della gastronomia italiana.

Queste le aziende che hanno aderito al progetto


Molino Rossetto ( Farina tipo 1 Macinata a pietra e Farina di mais fioretto e Pasta Madre)
Martelli Salumi ( Prosciutto cotto "Bongustaio" )
Agugiaro e Figna Molini ( Farina per pasta)
Diemme Industria caffè torrefatti ( Caffè in grani)
Brecà (olio extra vergine di oliva)
Valbona sottaceti ( radicchio rosso grigliato)
Bovis (Granulato vegetale)
Interbrau ( Birra Antoniana)






Il mais, e in particolar modo la polenta ha rappresentato il pasto principale della popolazione contadina, soprattutto dell'Italia del Nord e non solo;  infatti anche nelle Marche la farina "gialla" all'inizio del secolo scorso è stata fondamentale per contrastare la miseria della gente di campagna..
Molti i richiami tra tradizione veneta e marchigiana, ad esempio la Putana è un dolce a base di farina di mais frutta secca canditi, tutti ingredienti che ritroviamo nella Turcata delle Marche.
Così come l' utilizzo degli avanzi della polenta; ripassata in padella e grigliata oppure mescolandola con la farina di grano tenero si ottengono i crostoli piccole sfoglie che venivano cotte direttamente sulla brace, o ancora si prepara una pasta fresca tipo maltagliati chiamati  cresc'taiat, un impasto che  assomiglia ad una crescia (focaccia) che viene  poi tagliato (taiat)
Quello al mais è un pane a lunga fermentazione, che richiede la preparazione di un pre impasto, in questo caso una "biga"( che in realtà non si può chiamare biga perchè oltre al lievito di birra è presente anche il lievito madre); caratterizzato da una crosta color oro e da una mollica fitta e con piccoli alveoli, al gusto prevale il ricordo della polenta.
In genere, se c'era disponibilità la farina di mais si mescolava con quella di frumento,
 se non era possibile il pane veniva fatto esclusivamente con il mais, ne risultava un pane compatto, che cresceva poco; per renderlo un po' più morbido si univa strutto e con l'aggiunta di  frutta secca o qualche acino d'uva fresca diventava anche dolce.

Questi sono  i prodotti utilizzati per la realizzazione della ricetta;



 Ingredienti per un pane di circa 650 g

Per la biga  utilizzare i seguenti ingredienti presi dal totale

  • 100 g di farina forte
  • 45 g di acqua
  • 1 g di lievito madre essiccato
Mescolare gli ingredienti e riporre a temperatura di 18° per circa 18 -20 ore
Preparazione
In una ciotola fate rinvenire la farina di mais con un po' di acqua portata alla temperatura di 55° e lasciar raffreddare.

Nella ciotola della planetaria montiamo il gancio e mettiamo la biga spezzettata, l'acqua rimasta in cui avrete sciolto il resto del lievito  la farina tipo 1 e quella di mais reidratata, impastiamo alla velocità 1 per 4 min.  poi passiamo alla velocità 2 sino ad ottenere un impasto omogeneo,  aggiungiamo il sale e a seguire l'olio a filo.
Lasciar riposare l'impasto, formando una palla, coperto per circa 30 minuti e poi procediamo alla formatura.
Lasciare lievitare, coperto, sino al raddoppio del suo volume.
Preriscaldare il forno a 200°.
Poco prima di infornare effettuare dei tagli  sulla superficie con un coltello affilato, ancor meglio una lametta per pane, e trasferire su pietra refrattaria;  cuocere per circa 30- 35 minuti, con l'accortezza di lasciare il forno in fessura negli ultimi 15 minuti di cottura.
Lasciar raffreddare posizionando il pane in verticale in modo da agevolarne la fuoriuscita dell'umidità.




venerdì 23 giugno 2017

Il coniglio "terrone" che volle diventar "cunicio"




Talent for food è un'iniziativa nata dalla collaborazione di Confindustria di Padova e l'Associazione Italiana Food Blogger Aifb.
Alcune aziende della Sezione alimentari di Confindustria  della provincia di Padova, hanno deciso di affidare i loro prodotti a 30 food blogger  che amano raccontare sul web la loro passione per il cibo; l'intento è quello di creare sinergia tra le aziende e il mondo virtuale della cucina, non si tratta di spicciola pubblicità ma di creare consapevolezza attraverso la conoscenza di un prodotto, del territorio di origine e del suo produttore.
La selezione delle ricette che andranno in finale sarà a cura di  Dieffe Accademia delle produzioni 
La ricetta eseguita dovrà creare una certa complicità tra i piatti della  tradizione veneta e il resto d'Italia.

Il contenuto della mistery box ricevuta


Le  aziende che hanno aderito al progetto:

Molino Rossetto ( Farina tipo 1 Macinata a pietra e Farina di mais fioretto e Pasta Madre)
Martelli Salumi ( Prosciutto cotto "Bongustaio" )
Agugiaro e Figna Molini ( Farina per pasta)
Diemme Industria caffè torrefatti ( Caffè in grani)
Brecà (olio extra vergine di oliva)
Valbona sottaceti ( radicchio rosso grigliato)
Bovis (Granulato vegetale)
Interbrau ( Birra Antoniana)




Illustri personaggi della tradizione culinaria come Antonio Nebbia ( autore del "Cuoco maceratese" e Michele Savonarola ("Libreto de tutte le cose che se manzano comunamente") riportano nei loro ricettari le indiscutibili qualità  delle carni degli animali da corte:  pollo, faraona, tacchino, piccione, coniglio, oca, sono i protagonisti di numerose preparazioni sia venete che marchigiane.

Ed è nella cucina dell' "aia" che il "cunillo" da marchigiano diventa in un certo senso "cunicio" veneto.

Nella tradizione marchigiana il coniglio in porchetta è una delle preparazioni maggiormente conosciute, oltre al classico maiale naturalmente.
In realtà cucinare in porchetta, ossia "porchettare" è una vera e propria tecnica: l'oca in porchetta, le fave, diversi pesci e  persino le lumachine di mare sono solo alcuni esempi.

Per la ricetta classica del coniglio  in porchetta di solito si privilegia la scelta di un animale allevato vecchia maniera, niente mangimi ma orzo,avena, biada... in questo caso è previsto un riposo della carne in acqua, vino e aceto per attenuare il sentore di "selvatico" che la contraddistingue.
Si prepara la farcia costituita da un trito di lardo, sale, pepe e finocchio selvatico, al quale si uniscono cuore, polmoni e fegato finemente tritati e ripassati in padella con olio e sfumati con vino, a volte è presente del macinato di maiale e cotenna; si  condisce il coniglio e poi si arrotola; nel caso di un coniglio disossato, altrimenti, se intero, si provvede a cucirlo sulla pancia; poi se ne spalma la superficie con lo strutto, che renderà la superficie croccante, e si procede alla cottura in forno.

La ricetta classica è stata rivisitata utilizzando:

  • una marinatura in birra anzichè in vino;
  • il prosciutto cotto al posto del macinato e cotenne di maiale
  •  il radicchio grigliato,  che ben si sposa con il profumo del finocchio
  • a completare la polenta grigliata come accompagnamento.

Per la realizzazione di questa ricetta ho utilizzato i seguenti prodotti:
Birra Antoniana per la marinatura
Prosciutto cotto per la farcia
Radicchio grigliato  per la farcia
Granulato vegetale per la rosolatura finale
Olio extra vergine Brecà per la marinatura e la rosolatura
Farina di mais fioretto  per fare la polenta grigliata da accompagnamento

Iniziamo con al marinatura della carne, il coniglio, come sopra accennato, se nostrano ha il tipico sentore del selvatico, quindi è necessario tenerlo a bagno  per alcune ore con aromi ed erbe per attenuare questo sapore forte.
Ho utilizzato la Birra Antoniana che con il suo retrogusto di "paglia" ben si sposa con la carne di coniglio, la birra in questo caso rappresenta la componente acida della marinatura, oltre alla funzione di ammorbidire e insaporire la carne essendo ricca di zuccheri predispone alla formazione di quelle sostanze chimiche saporite e gustose che rendono il piatto appetitoso, o meglio conosciuta come il risultato della  reazione di Maillard.

Per la marinatura  cruda ( lasciare la carne a marinare per 2 ore)

  • 1 coniglio disossato del peso di circa 1,2 kg
  • birra 500 ml
  • olio extra vergine di oliva 2 cucchiai
  • aglio
  • cipolla,alloro, lime, finocchio selvatico.



birra e coniglio-ingrediente perduto

Togliere la carne dalla marinatura e asciugarla, stendere il coniglio su un tagliere e farcire  seguendo questo ordine:


coniglio in porchetta -ingrediente perduto




distribuire le interiora del coniglio (fegato, cuore e polmoni tritati finemente e insaporiti in padella con olio  e birra);
poi il finocchio selvatico, un mazzetto ( se non amate il suo gusto forte potete leggermente scottarlo prima);
uno strato di prosciutto cotto tagliato spesso, 150 g ;
infine il radicchio grigliato, 1 vaso da 225 g.

coniglio in porchetta -ingrediente perduto









Avvolgere formando un rotolo stringendo bene e legare con uno spago da cucina.













Cottura
Se optiamo per il metodo classico preriscaldare il forno a 180°, ungere la superficie del rotolo con strutto e trasferire  in una teglia con olio, odori, in questo caso  il granulato vegetale, un po' di birra e portiamo a cottura,  per il tempo necessario molto dipenderà dal peso del vostro coniglio, circa 1 ora e 30 minuti; ancor meglio se controllate con un termometro la temperatura al cuore che deve essere di 65°.
Oppure possiamo procedere alla cottura a bassa temperatura, vi occorrerà un runner, o una pentola ma dovrete avere la possibilità di controllare la temperatura, mettere il coniglio in un  sacchetto adatto alla cottura, creare il sottovuoto, cuocere in un bagno di acqua  a 65° per circa 3 ore.
Una volta cotto lo dobbiamo rosolare, in una padella con abbondante olio e un cucchiaino di granulato vegetale lasciamo rosolare la carne girandola  e alla fine sfumiamo con la birra.

Per la polenta grigliata:

  • 500 ml di acqua
  • 125 g di farina di mais
  • sale
Portare l'acqua ad ebollizione, salare e versare la farina  lentamente per evitare la formazione di grumi, mescolare sino a cottura ( circa 25 minuti).

Trasferire su un vassoio e lasciar raffreddare in modo da poterla poi tagliare a fette e gratinare.







coniglio in porchetta talent for food-ingrediente perduto










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