Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

lunedì 21 marzo 2016

La frittata di misticanze e la giornata nazionale del calendario del cibo dedicata alla Pasqua

Con orgoglio ed anche un po' di timore  vi comunico che oggi sono l'ambasciatrice della giornata del calendario del cibo italiano firmato Aifb, un intero giorno dedicato alla pinza, pizza, crescia e schiacciata di Pasqua.
Devo ammettere che non è stato molto semplice, ho cercato di mettere insieme la festa religiosa e le tantissime ricette tradizionali che raccontano il nostro territorio.
Viaggiando virtualmente su  e giù per l'Italia ci si rende conto che gran parte delle preparazioni, pur se in forme diverse, hanno in comune gli stessi ingredienti, che poi non sono altro che i simboli della Pasqua.
Ma per questo vi rimando al Calendario del cibo.
Qui mi dedico alla colazione di Pasqua, dalla mia ricerca è emerso che non solo nella mie Marche, ma anche in tante altre regioni, ha una notevole valenza il rito della colazione pasquale, la pizza di formaggio, il salame, le uova sode dipinte dai bambini, e le immancabili frittate.
Della crescia di formaggio ho già pubblicato la ricetta nel lontano 2013 e già siamo partiti con la produzione casalinga consueta, quindi questa volta voglio dedicare  un post alle frittate.


La frittata pasquale, il trionfo simbolico delle uova, già largamente usate nelle preparazioni di pizze dolci e salate,  è un antichissima tradizione, se ne ritrovano tracce già nel ricettario "il cuoco maceratese" di Antonio Nebbia del settecento, ma addirittura nel tardo 500 il medico e botanico Costanzo Felici da Piobbico declamava le virtù delle contadine marchigiane chiamandole maestre nelle misticanze d'erbe nel suo trattato "Lettera sulle insalate".

Le frittate vengono preparate in maniera diversa a seconda del periodo in cui cade la Pasqua, infatti protagoniste sono le erbe spontanee, simbolo della rinascita di inizio primavera,  infinite le ricette, quindi se si trovano gli asparagi la frittata avrà un  sapore deciso e profondo, oppure  verrà fatta con i primi germogli delle vitalbe o ancora piccoli mazzi di erbe spontanee come la mentuccia, maggiorana,salvia, borragine, sfrigoli, aglio e cipolla freschi.

Questo il mio mazzetto frutto di una passeggiata in campagna




 un po' di borragine detta anche "l'erba dell'oe"erba delle uova




























Mentuccia o Calamintha nepeta

































Il finocchietto profumatissimo












Ingredienti per le frittatine

  • 4 uova
  • 2 cucchiai di parmigiano
  • 100 ml di latte
  • 1 cucchiaio di farina
  • 10 g di burro
  • sale
  • mazzetto d'erbe

Separare i tuorli dagli albumi.
Mescolare in una ciotola i tuorli con il parmigiano, la farina e le erbe tritate grossolanamente, unire il latte e il burro fuso, ma non caldo, ed infine il sale.
Mescolare in modo da non formare grumi e unire poi gli albumi montati leggermente.
Cuocere in una padella calda leggermente unta con il burro, pochi minuti per parte in modo da formare una crosticina esterna  restando l'interno  morbido.





giovedì 3 marzo 2016

Gnudi di ricotta e borragine per la giornata nazionale del calendario del cibo


Ecco un'altra bella giornata del calendario del cibo italiano dedicata agli gnudi, a presentarci questi "audaci" è Sabrina Fattorini del blog Architettando in cucina

Gnudi perchè praticamente si tratta di un ripieno senza il suo vestito di pasta.
Una preparazione dalle antiche origini, infatti  in alcuni ricettari medioevali si ritrovano delle preparazioni che molto hanno in comune agli odierni "ravioli nudi".
In un manoscritto che presenta numerose ricette simili a quelle del trattato di maestro Martino, si parla di ravioli bianchi fatti di formaggio, burro, uova e farina, anche questi caratterizzati dal fatto che il ripieno non è avvolto dalla pasta,  poi  fritti e spolverizzati con zucchero e cannella diventando quindi un dolce.
Per questa volta mi sono tenuta un po' più sul classico e vi propongo una ricetta che ha come unico vezzo quello di utilizzare la borragine al posto di spinaci o bieta più usuali.




gnocchi di ricotta e borragine- ingrediente perduto

La borragine si fa notare con i suoi meravigliosi fiorellini dal blu intenso che catturano lo sguardo, un' erba spontanea, diffusa in tutta la penisola, soprattutto in terreni ben drenati e soleggiati, con le sue foglie ricoperte da una fitta peluria.
Io la mia borragine ce l'ho vicino all'apiario, infatti le mie api "saltellano" felici tra un fiorellino e l'altro, e quando è abbondante ne approfitto per farne scorte.

gnocchi di ricotta e borragine-ingrediente perduto


Borago officinalis : pianta erbacea annuale, appartiene alla famiglia delle  Boraginaceae.

Il suo nome ha diverse origini:
  • dal latino borra ad indicare un tessuto di lana ruvido, probabilmente in referimento alla fitta peluria che ricopre le foglie;
  • dall'arabo abu araq (= padre del sudore) a testimonianza delle proprietà sudorifere della pianta.
Plinio scriveva: «Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere».

"Io, Borragine, porto sempre coraggio" questo è un vecchio detto tramandato dall'erborista John Gerard che nel 1597 scriveva delle proprietà della borragine.

Ho scoperto che nella cucina ligure viene utilizzata cotta, insieme ad altre erbe spontanee, nel ripieno dei pansoti, nelle torte salate e frittate, e quanto sono buone le frittelle di borragine!!!!

Una raccomandazione questa pianta va utilizzata cotta, e come tutti gli alimenti  va consumata con moderazione, senza eccedere.
Le foglie vanno cotte perchè, come altre erbe selvatiche contengono alcaloidi, e la cottura ne diminuisce la quantità in esse presenti.

Per ulteriori informazioni vi rimando a questo articolo.
  
Tranquilli non è una pianta tossica, ma la moderazione ed il buon senso vanno sempre osservati.




Ingredienti per 4 persone
( sono circa 5- 6 gnocchi a persona, dipende da quanto li farete grandi).

Vi servirà un mazzetto di foglie tenere di borragine per ottenere circa 200 g di prodotto lessato
  • 400 g di ricotta  fresca di bufala, ma potete sostituirla con quella di pecora oppure vaccina, anche se il gusto delle prime due, a mio parere, è veramente superiore.
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • 100 g di borragine lessata ( ma anche spinaci, bietola )
  • 80 g di farina
  • 1 uovo intero
  • sale e pepe
  • burro 
  • parmigiano grattugiato come finitura
Per la crema:
  • 100 g di borragine lessata
  • 200 g di panna
  • un po' di latte
  • sale e pepe
  • olio
  • fiorellini di borragine 
Preparazione degli gnocchi:

lavate la borragine e lessatela  in poca acqua, come si fa per gli spinaci, poi una volta cotta tritatela finemente.
Passate al setaccio la ricotta e unite a questa in una ciotola: il parmigiano, 100 g di borragine lessata, l'uovo intero, la farina, aggiustate di sale e pepe.

Imburrate leggermente una pirofila da forno.

Mettete il composto in una sac a poche con  bocchetta liscia, oppure con due cucchiai formate delle quenelle, mettetele nella pirofila imburrata.
Trasferiamo in forno preriscaldato a 140°per 10 minuti circa.

Mentre gli gnocchi cuociono prepariamo la crema di accompagnamento:
nel bicchiere del frullatore mettiamo la borragine lessata e tritata finemente, aggiungiamo la panna, latte, aggiustiamo di sale e pepe e frulliamo; trasferiamo poi il tutto su una pentola e lasciamo addensare un po' a fuoco dolce.

Prepariamo il piatto per ogni commensale:
mettiamo sul fondo un po' di crema poi ci trasferiamo gli gnocchi aiutandoci con una spatola, sopra una grattatina di parmigiano, un filo d'olio e qualche fiorellino di borragine come decorazione.

Un piatto dal gusto delicato, gradito anche dai bambini, il che non guasta.
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