Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

lunedì 27 ottobre 2014

Asparagi selvatici in agretto per i #imagnifici6

In effetti non siamo proprio nella stagione degli asparagi selvatici, ma siamo  nel momento giusto per assaporarli.
Gli asparagi selvatici in agretto è una conserva che a casa mia si fa da sempre.
 Il modo migliore per apprezzarli, su una fetta di pane tostato.

Asparagi selvatici conserva-ingrediente perduto

Questo post  era pronto già da tempo ma il barattolino va consumato a distanza di almeno 5 mesi e così ho deciso di proporre la ricetta  ora e partecipare al contest

"I MAGNIFICI 6" ideato dall' Associazione nazionale Città dell'Olio in collaborazione con l'AIFB


L'asparago selvatico è uno dei primi frutti che la natura ci regala, testimone del suo risveglio primaverile.

Il suo nome ha origini controverse...
per alcuni deriverebbe da asper : ruvido , aspro;
per altri da spargao: turgido riferito ai suoi getti commestibili;
per altri ancora il termine viene da non spargo: cioè non semino per il fatto che questa pianta non si semina ma si moltiplica per via vegetativa.

Noto sin dall'antichità come pianta officinale dal grande potere diuretico, da sempre considerato un prodotto per palati fini.
Per preservare le sue qualità è necessaria una breve cottura, una buona norma già nota ai tempi dell'imperatore Augusto, il quale, quando desiderava che un suo ordine fosse eseguito in breve tempo recitava il proverbio "celerius quam asparagi cocuntur" ossia "più rapido della cottura degli asparagi".

Ingredienti:

  • 1 mazzo di asparagi selvatici ( volendo si possono usare anche quelli coltivati ma il risultato non sarà lo stesso.
  • preparare una soluzione costituita da:
  • 1 bicchiere olio extra vergine d'oliva ( per me un monovarietale Mignola)
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1/2 bicchiere di aceto bianco
  • 1 cucchiaio raso di sale fino
  • alcuni grani di pepe nero
Portare ad ebollizione la miscela e tuffarvi le punte di asparagio, lasciare cuocere per alcuni minuti, gli asparagi dovranno rimanere al dente; poi scolarli.
Disporre le punte nei vasetti  e poi coprire con il liquido bollente, chiudere i vasetti e mettere sottosopra per  creare il sottovuoto.


mercoledì 22 ottobre 2014

Crescia o focaccia esotica: ananas, prosciutto cotto e Emmentaler Dop per #noiCHEESEamo

Questo contest non potevo proprio farmelo scappare: #noiCHEESEamo,  organizzato dal blog "Peperoni e patate" in collaborazione con  Formaggi svizzeri.




Mi sono vista recapitare a casa un  bel pezzo di Emmentaler DOP, che adoro compresi  tutti, ma proprio tutti i suoi buchi, e una bella fettona  di Gruyère  DOP, caratterizzato invece da una pasta compatta.



L'idea è quella di rielaborare una ricetta del cuore utilizzando uno di questi due formaggi, sinceramente non ho avuto molte difficoltà, l'Emmentaler  è un ingrediente sempre presente nel mio frigo.
Ho pensato di puntare sulla  crescia  una dei miei  lievitati  preferiti, un pilastro della tradizione culinaria marchigiana, ne ho già abbondantemente parlato qui.
Ora la crescia è una preparazione che si presta a molte interpretazioni, una sorta di focaccia che per tradizione si riempie con verdure di campo ripassate in padella e formaggio, oppure con salumi e ancora semplicemente condita con un  po' di zucchero.
In questo caso, la mia solita crescia si è trasformata in una focaccia dal gusto esotico: ananas, prosciutto cotto e Emmentaler svizzero.

Ingredienti per una teglia delle dimensioni di 60 x 40

Per la focaccia o crescia:

  • 750 g di farina per pane 0 ( io ho usato una 0 bio)
  • 100 g di farina Multicereali ( per me la Multicereali del molino Grassi)
  • 450 g di acqua
  • 20 g di lievito di birra fresco
  • 40 g di olio extra vergine 
  • 20 g di sale
Per la farcitura:

  • 250 g di prosciutto cotto
  • 150 g di ananas sciroppato
  • 250 g di Emmentaler grattugiato
Per la salamoia:

  • 30 g di acqua
  • 30 g di olio extra vergine
  • 15 g di sale fino
Con una frusta emulsionare i tre ingredienti.

Preparazione dell'impasto:

Nella ciotola della planetaria o in una ciotola versate le farine ben setacciate e il lievito  sbriciolato, poi piano piano aggiungere l'acqua.
Lavorare l'impasto, quando il tutto inizia a prendere forma unire l'olio e poi per ultimo il sale.
Dividere l'impasto in due parti uguali, coprire con una ciotola e lasciar riposare per 20 min.
Stendete poi uno dei due pezzi e foderate una teglia oleata leggermente, distribuire il prosciutto, ananas e Emmentaler grattugiato, poi  stendere il secondo pezzo e ricoprire; pizzicare bene i bordi in modo da sigillare il tutto.
Lasciare lievitare coperto da pellicola.
Appena prima di infornare con un bucasfoglia o una forchetta, bucherellare la superficie e distribuire la salamoia.

Cottura:forno preriscaldato a 200° per circa 25 minuti.







giovedì 16 ottobre 2014

Pane indiano con farina di canapa e lievito madre per il World Bread 2014


Anche nel 2014 non potevo mancare all'appuntamento World Bread Day






è ora di accendere il forno, ma in questo caso io ho "acceso" la padella, si perché per questo appuntamento organizzato da Zorra ho deciso di presentare un mio esperimento, un pane indiano a lievitazione naturale a cui ho aggiunto in piccola percentuale di farina di canapa.
Farina proveniente da semi di Canapa Sativa che per secoli è stata coltivata nella campagna marchigiana, un prodotto dalle tante risorse specie nel campo tessile, ma che nell'immediato dopoguerra ha subito un 'irrefrenabile discesa sostituita da cotone e da una serie di prodotti molto più redditizi.
Ora si torna a coltivare nelle nostre campagne e in particolare in un'azienda la Trionfi Honorati che si trova a pochi chilometri da me; il loro progetto è molto interessante, si parla della riscoperta di una coltivazione e dei suoi mille prodotti: olio, farina, cosmetici, ma anche birra e tanto altro.
Io ho iniziato con la farina.

Ingredienti per 16 pani

  • 100 g di lievito madre rinfrescato e maturo
  • 240 g di latte intero
  • 125 g di yogurt bianco
  • 450 g di farina 0 per pane
  • 50 g di farina di semi di canapa
  • 16 g di sale 
Preparazione:
l'impasto si può fare tranquillamente a mano usando una ciotola ma questa volta ho usato la planetaria.
Mettiamo il lievito madre nel latte e  lasciamo andare con la foglia sino a scioglierlo completamente, a questo punto uniamo lo yogurt , la farina e infine il sale.
Spostiamo l'impasto sulla spianatoia leggermente infarinata avvolgiamo a palla e copriamo con una ciotola; lasciamo riposare per circa 2 ore.
Riprendete l'impasto e dividetelo in 16 pezzi che arrotonderemo a formare  con ciascuno una pallina.
Copriamo con un canovaccio e lasciamo riposare per 10 minuti,


 poi con l'aiuto di un mattarello stendiamo ogni pallina il più sottile possibile.



Cuocere un pane  alla volta in una padella antiaderente ben calda, vi basteranno pochi minuti per parte.






lunedì 13 ottobre 2014

Pan brioche d'autunno: zucca , nocciole e un profumo che non vi dico!!!


Quando ho visto questa brioche  nel gruppo fb Défì Boulange mi son detta non posso non provarla, il dolce alla zucca mi mancava.





In più, sfogliando una rivista dedicata all'agricoltura scopro che quelle belle zucche, tutte colorate e dalla forma bizzarra, che per anni mi sono ostinata a coltivare solo per esporle sul caminetto in bella vista, sono commestibili.
Si tratta della cosi detta zucca"turbante".


E' una varietà di Cucurbita Maxima con questa caratteristica forma a turbante e dai colori accattivanti.

Per quanto riguarda la ricetta ho seguito quella della sfida ma apportando alcune modifiche:

  • ho sostituito il ripieno con una crema gianduia, ricetta di Luca Montersino
  • ho fatto una lunga lievitazione utilizzando la biga e usando appena 1,5 g di lievito di birra
Devo dire che il risultato mi ha stupito, una brioche morbida e soffice senza un grammo di burro!

Partiamo con le preparazioni.

Crema gianduia ricetta di Luca Montersino con qualche piccola variante


  • 165 g di cioccolato al latte
  • 150 g di pasta di nocciole
  • 20 burro di cacao liquido ( nella ricetta originale burro)
  • 20 olio di riso
  • 8 cacao amaro
  • pizzico di vaniglia in polvere

  • Sciogliere il cioccolato a bagnomaria aggiungere, l'olio di riso e il burro di cacao, il cacao e la vaniglia.
    Mescolare bene con una frusta e raffreddare la crema immergendo la ciotola nel ghiaccio.
    Ora se volete potete trasferire nei vasetti e conservare a temperatura ambiente.


    Biga: che deve maturare almeno 12 ore
    • 150 g di farina forte (per me W 350)
    • 66 g di acqua
    • 1,5 g di lievito di birra
    Preparazione della biga:
    amalgamare gli ingredienti impastando giusto il tempo necessario affinché la farina assorba l'acqua, coprire con pellicola e lasciare a temperatura ambiente.
    Impasto finale:

    • biga
    • 200 g di purea di zucca ben asciutta( ho fatto al zucca a pezzettini e cotta nel microonde)
    • 450 di farina 0 media forza
    • 50 g di latte
    • 70 g di zucchero
    • 40 g si granella di nocciole
    • 1 uovo intero
    • un pizzico di sale
    • tuorlo e latte in pari quantità per spennellare la superficie

    Nella ciotola della planetaria mettere la biga e il latte azionare la foglia e lasciamo mescolare, poi uniamo la zucca, e qualche cucchiaio di farina in modo da formare una massa morbida, inseriamo  l'uovo e subito dopo lo zucchero, continuiamo a lavorare e aggiungiamo il resto della farina e il sale alla fine.
    Otterremo un impasto morbido ma comunque ben formato.
    Rovesciare sulla tavola l'impasto, arrotondare a palla e coprire con una ciotola, far riposare per 45 minuti.
    Riprendiamo l'impasto e stendere con il mattarello cercando di creare un quadrato piuttosto regolare, se necessario tagliate i bordi e con le strisce che vi avanzano fate delle piccole brioche.


    Stendiamo il ripieno sul quadrato uniformemente e poi uniamo la granella di nocciola.
    Arrotoliamo e facciamo un taglio lasciando integra una porzione di pochi cm.









    Arrotoliamo sino a formare un lungo salame,














     e facciamo un taglio lasciando integra una porzione di pochi cm.











    Ora formiamo la treccia incrociando le due parti.






    A questo punto tagliamo anche la porzione finale e creiamo la nostra ciambella.



    Trasferiamo in una teglia grande, la mia aveva un diametro di 30 cm, copriamo e lasciamo lievitare per circa 2 ore e comunque sino al raddoppio.

    Appena prima di infornare spennelliamo con una miscela composta da tuorlo e latte in pari quantità.

    Cottura:
    forno preriscaldato  170° per 40 minuti, verificare sempre la cottura con uno stecchino.



    Con questa ricetta partecipo per la categoria dolci al contest "Colesterolo cattivo? No grazie", un'iniziativa nata dalla collaborazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria FedericoII e l'associazione Aifb.



    E con grande piacere la invio a Maria Teresa, Degustibus Itinera per la raccolta mensile di Panissimo
    di Barbara e Sandra.




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