Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

giovedì 27 febbraio 2014

Le castagnole di casa mia. "Di giovedì grasso, tutte le padelle fa fracasso"

Castagnole, cicerchiata, le "sfrappe", le cialde, i "frittelli di carnoale"...quale modo migliore per festeggiare il Carnevale?
Vi riporto la ricetta di famiglia delle castagnole  che sicuramente molto di voi conosceranno, anche questa è una ricetta che cambia da casa a casa e che fa la gioia di grandi e piccini.

Ingredienti:

  • 3 uova intere
  • 3 cucchiai di zucchero semolato
  • 3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
  • 3 cucchiai di mistrà Varnelli
  • 1 bustina di lievito chimico
  • la buccia grattugiata di un'arancia e un limone
  • pizzico di sale
  • farina qb per un impasto sa dosare con il cucchiaio
  • strutto per friggere
  • miele millefiori
Lavorare i tuorli con lo zucchero e la buccia grattugiata degli agrumi, poi aggiungere l'olio, un cucchiaio alla volta.
Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e unirli all'impasto precedente, aggiungiamo un po' di farina e poi il liquore, mia nonna diceva che prima di mettere il liquore bisogna mettere un po' di farina per non "coce l'ova", poi unire il resto della farina rimasta e lievito setacciati.
Per quanto riguarda la farina dovete aggiungerne tanta da avere un impasto abbastanza sodo e porzionabile con il cucchiaio.
Con un cucchiaio versate l'impasto nello strutto caldo o olio, una volta cotte condirle con miele fuso.

*Nota
Con lo stesso impasto  aumentando la quantità della farina possiamo fare le castagnole che si stendono con il mattarello e che poi in cottura si gonfiano; e ancora formando dei piccoli "gnocchetti" della dimensione di una cicerchia fare così la cicerchiata.
Si dispongono su un piatto a formare una "ciambella", le piccole palline sono tenute insieme da miele e il tutto arricchito da frutta secca e confettini colorati a piacere.


Cicerchiata miele noci e mandorle




Di seguito una poesia, in dialetto fabrianese, di Pietro Girolametti:


Le castagnole

“Mamma mia quant’è bone, e que ci messo?
Com’è ch’a me ‘n me vène accuscì vène!
‘N tempo me piacéa d’arfalle spesso,
ma ‘gni vorta tribbulào le stesse pene.
Quann’era troppo dure o troppo lente,
la còrpa la dao a l’ojo o a la farina;
quanno ‘n te crescéa pe’ ‘n accidente
la piào cor vicarbonato o la cartina.
‘Nvece queste è leggere e cott’a punto;
‘l saprai tu, ‘n segreto ce dev’esse:
è quistione d’impasto oppure d’unto
e prima che le frisci le fai allesse?”
“Ma que dici? Se nun ciò messo niente!
La solita dose de fiore per ott’òi,
‘l limone, el zucchero e ‘l buro solamente;
el resto sarà … ‘l mànnico, que vòi!”




mercoledì 26 febbraio 2014

Bretzel o Pretzel per il Bake the World

E per il Bake the World  di questo mese facciamo i bretzel o pretzel



 ...insomma quei pani secchi a forma di fiocchetto, marroncini con i granelli di sale sopra, con quel sapore leggermente affumicato....chi di voi li ha mai mangiati mi ha capito benissimo e chi ancora non li ha provati beh, è arrivato il momento!!!
Sono tipici della Germania ma li ritroviamo anche in Austria, Svizzera e Alto Adige.
E' un pane che prevede una particolare tecnica di cottura, prima di essere infornato va immerso per alcuni secondi in una soluzione bollente di acqua e soda caustica ed è questa che conferisce al bretzel un aspetto lucido in superficie ed il caratteristico gusto.

La storia racconta che sia un pane molto antico, ebbe origine tra il sud della Francia e il nord dell'Italia e guarda caso ad opera di chi?
Naturalmente i monaci, i quali, per non buttare gli avanzi degli impasti, facevano delle striscioline che ripiegati ricreavano le braccia incrociate di un bimbo intento a pregare, e i tre buchi che si formano rappresentano la Santissima Trinità.
Girando su  internet ci sono un sacco di ricette e versioni ma in genere tendo a fidarmi di persone che conosco e quindi ho scelto di seguire la ricetta del maestro Giorilli e per il procedimento mi sono affidata a Martina del blog La trattoria di Martina

Ingredienti per circa 22 bretzel
Per la biga:
  • 250 g di farina forte tipo manitoba ( io ho usato una w 350 della Farina della Garofalo)
  • 115 ml di acqua
  • 2,5 g di lievito di birra
Per l'impasto:
  • biga
  • 500 g di farina per pane (ho usato la farina della Garofalo W 260)
  • 10 g di lievito birra
  • 250 ml acqua
  • 1 cucchiaino di malto
  • 16 g di sale fino
  • 35g olio extra vergine d'oliva
Per la salamoia ho preferito utilizzare il bicarbonato di sodio, in alternativa alla soda caustica che va utilizzata con la massima attenzione, ed ho fatto come è scritto nel blog di Martina.

  • 1 litro d'acqua
  • 8 cucchiaini di bicarbonato di sodio
  • 2 cucchiaini sale
Preparazione della Biga:
  • 250 g di farina di forza ( io ho usato la farina della Garofalo W 350)
  • 2,5 g di lievito di birra
  • 115 g di acqua
Sciogliere il lievito nell'acqua a temperatura ambiente e poi aggiungere la farina, la biga non va impastata molto, giusto il tempo per far in modo che la farina assorba l'acqua, otterrete un impasto disomogeneo, asciutto e sbricioloso, va bene così. Coprite con pellicola e lasciate a temperatura tra i 18° e i 20° per 16-20 ore.

Preparazione dell'impasto:
nella ciotola della planetaria sciogliamo la biga e il lievito di birra nell'acqua, uniamo la farina e poi alla fine il sale e l'olio.
Lavoriamo l'impasto con il gancio per almeno 10 minuti, dobbiamo ottenere un impasto liscio ed elastico.
Avvolgiamo a palla e lasciamo riposare per 25 minuti coperto.
Dopo il riposo stendiamo l'impasto in un rettangolo spesso 1,5 cm e tagliamo delle striscioline larghe 1 cm circa.

E poi formiamo il bretzel:



  1. allunghiamo la striscia arrotolandola sulla tavola, cercate di lasciare il centro più spesso e le estremità più sottili e appuntite;
  2.  incrociamo una volta;
  3.  incrociamo una seconda volta;
  4.  prendiamo le estremità e le appoggiamo, spingendo un po',sulla parte superiore.

A questo punto il bretzel va girato in modo che le giunzioni vadano sotto.

Sistemiamo i bretzel su una teglia leggermente oleata e lasciamo riposare per 20 minuti coperti da pellicola.

Passato il tempo trasferiamo le teglie in frigorifero per 1 ora.
Questo passaggio, suggerito da Martina permette di avere la superficie dei bretzel bella lucida.

Intanto prepariamo la salamoia:
sciogliamo il bicarbonato e il sale nell'acqua e portiamo a bollore.
Quando è trascorsa l'ora di riposo in frigo,(accendiamo il forno a 200°) mettiamo i  bretzel  nella soluzione bollente per 30 secondi, dopo di che  vanno scolati su un canovaccio, lasciateli asciugare un po', sopra mettete del sale grosso, ma non esagerate.

Cottura :
forno preriscaldato a 200° per 25 minuti circa, o sino a che non risultino ben cotti e del colore che li caratterizza.

  E con questa ricetta partecipo anche all'appuntamento di Panissimo dedicato ai Pani tradizionali,
organizzato da Sandra  e Barbara.





E questo mese siamo a "casa" di Sandra.



giovedì 20 febbraio 2014

Focaccia soffice con biga di Renato Bosco e un test per le farine Garofalo

focaccia morbida Renato Bosco-ingrediente perduto

Era da un pò che cercavo di riprodurre una focaccia morbida, alta, soffice con il pomodoro sopra, ma non ero ancora riuscita a trovare una ricetta che mi desse soddisfazione, fino a  quando non ho iniziato a seguire le puntate di Pan per focaccia e Renato Bosco.
Finalmente in tv una persona , un professionista, che è capace di fare, e di spiegare con semplicità il meraviglioso mondo dei lievitati.


E dal momento che in questi giorni ho ricevuto una fornitura delle farine tecniche della Garofalo, quale occasione migliore per testarle?
Questa focaccia è altissima, circa 2 cm, ed è di una morbidezza eccezionale.
Si tratta di un impasto indiretto, quindi è prevista la preparazione di una biga.

Ingredienti per 2 teglie di cm. 38 x 30

Biga
Impastare brevemente gli ingredienti, otterrete un impasto piuttosto asciutto, lasciatelo riposare a temperatura ambiente di circa 18° per 16-24 ore.












Trascorso il tempo stabilito ( io dopo 22 ore)
facciamo l'impasto.
 
Ingredienti per l'impasto:
 
la biga più,
  • 1000 gr di farina per pane ( io ho utilizzato la farina della Pasta Garofalo W260)
  • 280 gr. di acqua
  • 270 gr. di latte intero
  • 24 gr. di sale
  • 20 gr. di olio extravergine d'oliva
  • 4 gr. di lievito di birra fresco
  • 4 gr. di malto
  • inoltre per condire la focaccia olio extra vergine, pomodori pelati, sale e origano.
Preparazione:

nella ciotola dell'impastarice metto la farina con al centro l'acqua, amalgamo un pò i due ingredienti e lascio riposare l'impasto ottenuto per 20 min. praticamente faccio un breve autolisi.
Trascorso il tempo di riposo unisco il latte con  la biga, preparata in precedenza, aggiungo poi il lievito sbriciolato e inizio ad impastare, quando l'impasto inizia a prendere forma unisco il sale e alla fine l'olio a filo.
Fermo di nuovo la macchina per altri 10 min. poi riprendo a lavorare l'impasto sino ad ottenere una massa liscia ed omogenea.
Ungo con olio due stampi da plumcake e divido l'impasto in due parti, ognuno pesa circa 900g.


 le allungo un pò a formare un filoncino e le metto nello stampo oleato,



ungere leggermente la superficie per evitare la formazione della pellicina.


Una volta triplicato rovescio ogni impasto su una teglia unta e con le mani appena unte stendo l'impasto facendo attenzione a non far uscire il gas formatosi durante la lievitazione.
Io ho deciso di farne una bianca,e appena stesa l'ho unta con un pò di olio; l'altra rossa: ho messo subito sulla superficie del pomodoro pelato schiacciato condito con olio sale e origano.













Ora l'impasto deve raddoppiare, il mio ha impiegato due ore.

Cottura:

forno preriscaldato 220° per 25-30 min. considerate che io le ho cotte contemporaneamente.
Dopo circa 15 minuti le ho tolte dalla teglia e messe sulla griglia per farle asciugare bene, così da formare una crosticina esterna deliziosa.

In conclusione, spero che questa tipologia di Farine presto venga messa in vendita nei supermercati, in modo che tutti coloro, che hanno una passione sfrenata per i lievitati e la panificazione casalinga, possano facilmente acquistarla.

sabato 15 febbraio 2014

Tortine al cioccolato fondente con mousse al cioccolato, zenzero e lamponi.

Mousse cioccolato zenzero e lampone-ingrediente perduto

Una tortina al cioccolato che si scioglie in bocca, una mousse sempre al cioccolato che si sposa meravigliosamente con lo zenzero e per finire l'acidità dei lamponi; praticamente un dolce ideale. 
Ed ecco che mi "lancio" in  un'altra avventura virtuale, con questa ricetta partecipo al Re cake n. 5





una splendida iniziativa creata da un gruppo di  amiche, la ricetta che ho seguito è quella di Sara del blog  Dolcizie con qualche piccola variazione...



Ingredienti con queste dosi io ho fatto 6  tortine monoporzione

Per la base al cioccolato

  • 75 g di cioccolato fondente al 60%
  • 1 cucchiaio di cacao amaro
  • 3 uova
  • 40 g di zucchero semolato
  • 1 cucchiaino di maizena

Per la mousse al cioccolato e zenzero

  • 100 g di cioccolato fondente al 60%
  • 100 ml di latte
  • 2 fogli di gelatina ( 4 g )
  • 2 cucchiaini di zenzero grattugiato
  • 4 cucchiai di zucchero semolato
  • 200 ml di panna da montare
  Per la decorazione

  • lamponi freschi (circa 50g)
  • cacao amaro 
  • gelatina di lamponi

Per la gelatina di lamponi

  • 100 g di lamponi freschi
  • 1 cucchiaini di succo di limone
  • 30 g di zucchero semolato 
  • 2 g gelatina in fogli


Preparazione:

  • Prepariamo la base al cioccolato:
sciogliere il cioccolato a bagnomaria; in una ciotola sbattete i tuorli con lo zucchero fino a renderli  spumosi, aggiungere il cacao setacciato, la maizena e mescolate bene; poi unite un po' alla volta il cioccolato fuso.
Montate gli albumi  a neve ferma e uniteli al composto sopra indicato delicatamente.
Versate in una teglia rivestita di carta forno (del diametro di 20 cm circa) e infornate a 180° per 20-25 min.
Aspettate che sia raffreddi per poterla poi tagliare agevolmente con un coppapasta, io l'ho fatta la sera prima!!

  • Per la gelatina di lamponi:
Mettete in un pentolino i lamponi con lo zucchero e il succo di limone, fate cuocere un po' in modo che i lamponi si disfino, frullate il tutto e filtrate con un passino a maglie fitte, nel frattempo ammollate la gelatina in acqua fredda, poi strizzatela, una volta che si è ammorbidita,  unitela alla salsa calda in modo che si possa sciogliere completamente, versate poi in un contenitore largo e trasferite in frigo.
Una volta fredda con gli stampini vi divertirete a ritagliare le decorazioni.
Anche questa la possiamo fare il giorno prima.

  • Prepariamo la mousse:
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato,oppure nel microonde, ma fate attenzione tenetelo d'occhio.
Scaldiamo  leggermente il latte con lo zenzero; aggiungiamo lo zucchero e mescolate in modo da farlo sciogliere bene bene.
Uniamo il cioccolato fuso poco alla volta al latte, zenzero...
Ultima cosa, montare la panna e delicatamente mescoliamo al composto di cioccolato.
Nel mio caso ho trasferito la mousse in una sac à poche e riempito degli stampini in silicone e poi trasferiti in freezer, minimo dovranno stare circa 2 ore per poter sformare agevolmente la mousse dagli stampini.

A questo punto tutte le preparazioni di base sono pronte non resta che assemblare il dolce:

Mousse cioccolato zenzero e lampone-ingrediente perduto

Con un coppasta della misura giusta ritaglio 6 cerchi.
Sformo la mousse e la dispongo sopra la base al cioccolato, ora passiamo alla decorazione, io ho usato degli stampini a forma di cuore e cerchio per ritagliare la mia gelatina di lamponi, poi con il cacao amaro ho spolverizzato il tutto e  decorato con i lamponi freschi.

Mousse cioccolato zenzero e lampone-ingrediente perduto


Mousse cioccolato zenzero e lampone-ingrediente perduto
Mousse cioccolato zenzero e lampone-ingrediente perduto


mercoledì 12 febbraio 2014

Le "rosette" fritte della nonna

Che Carnevale è senza un dolcino fritto?




Vi ripropongo le rosette della mia nonnina, un dolce a cui sono particolarmente legata e che è adattissimo, secondo me per partecipare al  contest di Imma "I dolci del cuore"



Questo dolcino per me è veramente importante....ricordo la mia nonnina che le preparava ed io bimba che aspettavo impaziente...
Un dolce molto povero, per quanto riguarda i suoi ingredienti, ma secondo me  bellissimo nel suo aspetto e veramente buono!!!!
Probabilmente il mio è un parere condizionato, perché non si tratta solo di un semplice dolce ma  rappresenta un ricordo che mi riempie il cuore...di solito queste ricette restano segrete, gelosamente custodite , naturalmente non trascritte ma ricordate a memoria....io queste rosette le voglio condividere con voi, perché secondo me in questo modo si fanno rivivere gesti e persone che ormai non ci sono più.....

Già nell'elencare gli ingredienti noterete l'unità di misura tipica delle nonne...

Le rosette di nonna Peppa

Ingredienti:

  • Per ogni uovo:
  • 2 cucchiaini di zucchero,
  • 2 cucchiaini  di burro fuso,non bollente
  • 2 cucchiaini di cedrato tritato,( per capirci il Brioschi quello effervescente per aiutare la digestione)
  • un po' di buccia di limone grattugiata,
  • 1 cucchiaio di mistrà Varnelli,(oppure un liquore che preferite)
  • farina q.b. per ottenere un impasto tipo quello della pasta all'uovo( circa 100 gr.)
Procedimento:

mescolare gli ingredienti e far riposare l'impasto coperto da una ciotolina.

Poi stenderlo in una sfoglia sottile e con 2 stampini circolari di diametro leggermente diverso ad esempio di 9 cm. e 8cm. tagliare 2 cerchi per ogni rosa.( la nonna usava 2 bicchieri).

.


Con il dito bagnato appena bagnato  nell'acqua umidifico il centro del cerchio più grande e vi faccio aderire il più piccolo.
Se volete potete fare 4 -5 taglietti sui dischetti....





Intanto in un pentolino alto e stretto faccio riscaldare l'olio... ci vuole un pentolino con un diametro di circa 10 cm....



Prendo un mestolo di legno e ci metto sopra a mo' di cappello i 2 cerchi e quando  è caldo...








tuffo la rosetta nell'olio spingendola giù con il mestolo...le lascio cuocere, quando vengono a galla sono pronte, scolo su carta assorbente.






Sapete mia nonna dove le cuoceva???
 In un barattolo di pelati, l'unico motivo per cui ne acquistava uno.

Avete proprio capito bene...vanno cotte una alla volta!!

Eccole qua..







conditele come più vi piace:  cioccolato ,caramello, sapa...confettura o  come queste con zucchero a velo e miele.


Provatele, vi sorprenderanno per la loro leggerezza e bontà...




e queste rosette nonna le dedico a te....

lunedì 10 febbraio 2014

Pane con farina di riso e le "coupe saucisson"

Pane al riso coupe de saucisson-ingrediente perduto


La ricetta di questo pane al riso appartiene ad una raccolta di Pani tradizionali della nostra bellissima Italia, tipico della zona di MaranoTicino, dove il riso da sempre è coltivato ed è  da sempre un ingrediente fondamentale nella cucina locale, tanto da usare la farina di riso tra gli ingredienti di questo pane.
E la forma?
La forma è chiaramente francese, ma più che la forma è il taglio, "saucisson" obliquo e fitto fitto.
Il perchè di questa ricetta...tutta "colpa" di  facebook e del gruppo Panissimo.
Ogni mese nell' école de Boulangerie de Panissimo si sceglie una forma, e quella del mese di febbraio è la coupe saucisson, poi per l'iniziativa di Panissimo si sceglie un tema, e questa volta i protagonisti sono i pani tradizionali, quindi ho beccato 2 picccioni con una fava.
Voglio precisare che non si tratta di un pane per celiaci, nella ricetta è presente sia la farina di frumento che quella di riso in percentuali diverse.

Ingredienti per 3 pagnottine di circa 400 g ciascuna

Biga:
  • 250 g di farina di forza ( io ho usato la molino rossetto w 330)
  • 2,5 g di lievito di birra
  • 115 g di acqua
Sciogliere il lievito nell'acqua a temperatura ambiente e poi aggiungere la farina, la biga non va impastata molto, giusto il tempo per far in modo che la farina assorba l'acqua, otterrete un impasto disomogeneo, asciutto e sbricioloso, va bene così. Coprite con pellicola e lasciate a temperatura tra i 18° e i 20° per 16-20 ore.
Per l'impasto:
  • 375 g di farina 0 per pane
  • 125 g di farina di riso
  • 10 g di lievito di birra ( la ricetta ne prevedeva 22g io ho diminuito ma sicuramente allungando i tempi si può usare anche un quantitativo minore)
  • 7g di malto
  • 265 g di acqua
  • 12 g di sale fino
  • 30 g di olio
Nella planetaria mettiamo la biga con l'acqua, il malto e il lievito di birra, facciamo sciogliere un po' il tutto e poi aggiungiamo le farine setacciate e alla fine il sale e l'olio.
Lavorare l'impasto bene sino a renderlo liscio ed elastico.
Essendo un impasto molto sodo si può fare tranquillamente anche a mano.
Avvolgiamo a palla e lasciamo riposare (puntare) la massa per 35-40 minuti coperta da una ciotola.




Trascorso il tempo stabilito dividiamo in pezzi di circa 400g, avvolgiamo a palla e lasciamo riposare per 5 minuti.



Riprendiamo l'impasto e diamo la forma a filoncino, lasciamo riposare coperto per 10 minuti





  e poi allunghiamo le forme.


 Spolveriamo abbondantemente con la farina di riso la superficie dei filoncini...


 e zac operiamo...facciamo i tagli.



Pane al riso coupe de saucisson-ingrediente perduto

Ecco il video sia per la formazione del filoncino che per i tagli.

Lasciamo lievitare....

Pane al riso coupe de saucisson-ingrediente perduto


Cottura :

tempo di cottura totale circa 45 minuti.

Forno preriscaldato a 220° , inforniamo e dopo 10 minuti abbassiamo a 200° e cuociamo per altri 30-35 minuti.
Ultimi 10 minuti di cottura mettiamo i pani sulla griglia e lasciamo leggermente aperto il forno.
Tempo di cottura totale circa 45 minuti.

 E con questa ricetta partecipo anche all'appuntamento di Panissimo dedicato ai Pani tradizionali,
organizzato da Sandra  e Barbara.




E questo mese siamo a "casa" di Sandra.

E per  partecipo anche qui


giovedì 6 febbraio 2014

Per quanti modi di fare e rifare "Tucèn ed fa' sol e ov " a modo mio.







Ed ecco di nuovo l'iniziativa Quanti modi di fare e rifare , questo mese siamo ospiti di "La stufa economica" con la splendida ricetta "Tucèn ed fa' sol e ov" Sughetto di fagioli e uova.

Allora, a casa mia in genere si fa una cosa simile, solo che al posto dei fagioli usiamo i piselli, il pomodoro a volte c'è e a volte non c'è, e l'uovo viene rotto direttamente nel sughetto dei piselli.

Uova e piselli stanno benissimo insieme e se li servite direttamente nella cocotte farete un figurone!

Ingredienti per 4 persone:
Materiale occorrente 4 cocottine che possano andare in forno
  • 4 uova intere
  • 500 g di piselli freschi o surgelati
  • burro
  • sale e pepe
  •  cipolla carota….
  • brodo vegetale o acqua o salsa di pomodoro
Procedimento:
In una padella lasciate fondere un pò di burro con le verdure tagliate a tocchetti, unite i piselli e un po' d'acqua, oppure della passata di pomodoro,sale e pepe; non terminate la cottura ma lasciateli leggermente croccanti.
Quando i piselli sono pronti li dividiamo nelle 4 cocotte poi con un cucchiaio creiamo una piccola fossetta al centro e delicatamente facciamoci scivolare l’uovo, aggiustare di sale e pepe.
Trasferiamo in forno caldo a 200° per circa 25 min. comunque controllate la cottura perchè dovrete decidere se volete un albume rappreso e il tuorlo morbido oppure più cotto.
Un secondo piatto nutriente e gustoso, ingredienti semplici tipici di una cucina povera ma buona.

E l'appuntamento per la prossima ricetta con Quanti modi di fare e rifare è....





martedì 4 febbraio 2014

La "pizza" di formaggio per Panissimo

Per partecipare all'iniziativa "pani regionali" di Panissimo ripubblico la mia "Pizza" di formaggio....la Pasqua non è poi così lontana.
E' lei ....la "pizza" di formaggio che ha un posto d'onore nella gastronomia marchigiana,alcuni la chiamano "pizza", crescia" per altri e ancora nel pesarese la "crescia brusca"....l'origine sembra appartenere a Jesi provincia Ancona....ma ormai é diffusa in tutta la regione e se non c'è non è Pasqua.
Per noi marchigiani ha assunto lo stesso valore simbolico che la colomba ha in altre regioni....
Questa preparazione fa parte della  mia tradizione, ed essendo io in una zona di confine, a pochi chilometri dall'Umbria,  ha molti aspetti in comune con la pizza ternana...

La mattina di Pasqua è d'obbligo una fetta di questa meraviglia profumata accompagnata da un bel tagliere di salumi: ciauscolo i.g.p., soppressato e l'immancabile salame di Fabriano.



Per quanto riguarda la ricetta ho messo insieme una ricetta di Paoletta , i consigli sui lievitati imparati ai  corsi di panificazione  e la ricetta della nonna di mio marito , fabrianese doc, che faceva delle pizze stupende....nella ricetta trascritta avevo una buona dose di lievito di birra oltre all'uso della cosi detta "massa", io ho convertito il tutto a lievitazione naturale usando il mio lievito madre e questo è il risultato...mi spiace che non possiate sentirne il profumo....


La Pizza di formaggio

Ingredienti:

dose per una pizza di circa 1,500 kg  (peso prima della cottura)
  • 250-300 g di lievito madre rinfrescato almeno 2 volte
  • 375 g di farina ( metà  manitoba e metà  farina 0 ho usato una bio 0)
  • 145 g di parmigiano grattugiato
  • 145g di pecorino grattugiato misto ( io ho mescolato pecorino romano e pecorino dei monti Sibillini)
  • 170 g di pecorino fresco oppure emmental a pezzi
  • 50 g di olio extra vergine
  • 30 g di strutto
  • 1 cucchiaino colmo di sale
  • 1 cucchiaino di pepe
  • 5 uova intere
  • 100 ml di latte

Procedimento :

Inizio preparando il composto di uova  e formaggi: mescolo in una ciotola le uova, con i formaggi grattugiati i grassi (olio e strutto), sale e pepe e lo lascio insaporire bene.



Ora in planetaria metto il latte leggermente tiepido,con la pasta madre e avvio la foglia, quando il lievito si è sciolto aggiungo la farina e il composto uovo-formaggio alternandoli piano piano in modo da non smollare l'impasto, lascio lavorare la macchina sino ad incordare.

Otterrete un impasto molto morbido e leggermente appiccicoso...





A questo punto, rovesciamo l'impasto su un piano leggermente infarinato e uniamo  il pecorino a cubetti e lo  si lavora  in modo da distribuirlo ben bene.
Lasciate riposare l'impasto coperto da una ciotola per circa 15 min. intanto prepariamo  la teglia: ungetela ben bene con burro o strutto e poi ritagliate  un cerchio da un foglio di carta forno e lo mettete sul fondo della teglia.
Riprendiamo  la massa la allarghiamo un po' e diamo  un giro di pieghe per dare forza all'impasto..... prendo un lembo e lo porto al centro...





sino a completare tutto il giro...




Rovescio l'impasto mettendo le pieghe sotto e arrotondo a palla.....




Trasferisco l'impasto nella teglia e copro con pellicola....ora deve lievitare sino a raggiungere il doppio del suo volume, io di solito metto la teglia  nel forno spento con la lucina accesa , in modo da creare una sorta di camera di lievitazione e aspetto......
Ora i tempi sono diversi, dipende dalla temperatura e dalla forza del vostro lievito, in genere nel giro di circa 3-4 ore la lievitazione sarà completa.

*Misure della teglia: diametro piccolo 19,5 cm; diametro grande 25 cm e altezza 14 cm.




Cottura

Bisogna prestare particolare attenzione, ho seguito i consigli di Paoletta e mi sono trovata benissimo.
Accendiamo il forno a 190° e lasciamo lo sportello aperto, dopo circa 5 min mettiamo sul fondo del forno un pentolino con acqua calda e inforniamo la pizza coperta con un foglio di alluminio.
Dopo 40 min. tolgo il pentolino con l'acqua e il foglio di alluminio e proseguo la cottura per almeno altri 20-25 min. naturalmente vi dovete regolare perché ogni forno  è diverso fate la prova con lo stecchino che dovrà essere asciutto e pulito.



Anche se non l'avete mai assaggiata ...provatela vi stupirà!!!

 E con questa ricetta partecipo anche all'appuntamento di Panissimo,



organizzato da Sandra  e Barbara.

E questo mese siamo a "casa" di Sandra.





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