Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

giovedì 31 ottobre 2013

Riso venere alla zucca




Decisamente questo è il periodo della zucca,  un pò perché è la sua stagione, un pò perché secondo me si vendono più zucche per Halloween che per mangiarle....ma se abbiamo acquistato una bella zucca e dopo averla "martorizzata" ci ritroviamo con un sacco di polpa mica la butteremo no!!!
Un classico è il risotto alla zucca, lo faccio spesso è uno dei miei preferiti, sarà per il colore  che la zucca gli conferisce e per quel suo gusto dolciastro, mi piace troppo.
Ma avevo voglia di provare una qualità di riso nuova, e la devo dire tutta, il suo colore mi attira tanto: il  riso Venere.
E poi il nero con l'arancione ci sta troppo bene!
Mi piacciono i colori, se poi posso metterli nel piatto usando alimenti veri e naturali la cosa mi stuzzica ancor di più.
Quindi la zucca ce l'ho, quest'anno il mio orticello è stato veramente molto generoso, il riso Venere pure, c'era una bella offerta al supermercato, è arrivato il momento di provare!


Alcune informazioni sul riso Venere reperite in rete:
  • Il Venere è un riso dal chicco piccolo e profumato, con un aroma che ricorda il pane appena sfornato, tipico dei risi orientali. L’aroma lo si percepisce annusando da vicino i chicchi crudi e diventa sempre più incisivo grazie all’azione del calore della cottura.
  • il suo nome sembra derivi dalle sue  proprietà afrodisiache...
  • in Cina esiste da secoli, è un riso riservato a pochi perchè difficile da coltivare e con scarsa resa alla produzione,
  • in Italia "nasce" nel 1997, grazie ad un incrocio tra una varietà asiatica nera e una varietà padana,
  • viene coltivato nelle province di Vercelli e Novara,
  • il suo colore è dovuto alla presenza di pigmenti ( metaboliti antiossidanti) presenti sullo strato esterno,
  • E' un riso integrale e non viene sottoposto a trattamenti per l'eliminazione del tegumento, viene rimossa solo la buccia che non è edibile
  • altamente digeribile e ricco di fibre...
Che dire di più provatelo!

Riso venere alla zucca 

Ingredienti per 4 persone:
  • riso Venere 350 g.
  • zucca 400 g.
  • odori per soffritto (io ho usato il mio preparato per dado vegetale home made)
  • una noce di burro
  • parmigiano 50 g. (un po' per mantecare e un po' per fare le "cialdine"
  • semi papavero facoltativo
  • nocciole tostate facoltativo
Iniziamo con il cuocere il riso in acqua bollente salata, si perché questo tipo di riso non va tostato come il suo cugino; il mio aveva una cottura di 18 minuti, comunque controllate sulla confezione la durata della cottura.
Nel frattempo puliamo e tagliamo a cubetti la zucca, in una padella mettiamo il burro un po' di "dado" vegetale o se non lo avete un trito di verdure per il soffritto, unite la zucca e lasciatela rosolare ben bene, se necessario aggiungete acqua e portatela a cottura.
Una volta cotta va frullata con il mixer e aggiunto un pò di parmigiano!!!

Per le cialdine di parmigiano:
in uno stampo di silicone, io ho usato quello per i mini savarin, mettiamo il formaggio grattugiato, e poi trasferitele nel microonde per alcuni secondi, quando sentite il formaggio che "frigge" spegnete, tiratelo fuori e lasciate raffreddare.
Io ne ho fatte diverse, aggiungendo al parmigiano o semi di papavero o nocciole tostate e tritate grossolanamente.
Una volta cotto il riso va scolato e trasferito in uno stampino leggermente oleato, io ho usato quello per i babà, pressiamolo bene bene all'interno dello stampo.

Impiattiamo:

facciamo un letto di crema di zucca, rovesciamo sopra a questo il nostro stampino con il riso e delicatamente lo alziamo, decoriamo come più ci piace con le cialdine e ciuffi di crema alla zucca.


Il sapore di questo riso è veramente notevole, sta benissimo con la zucca e le nocciole tostate rafforzano ancor di più il suo sentore di pane caldo!!

martedì 29 ottobre 2013

Panini sfiziosi con avena per un Signor Salame Piacentino Dop

salame piacentino

Eccomi qua con un'altra ricetta per l'iniziativa "la migliore ricetta a base di salumi Dop/Igp" in collaborazione con l'Isit( Istituto Salumi Italiani tutelati).
Il salume in questione è un prodotto che mi ha sorpreso molto in senso positivo, io vivo a Fabriano e chi di voi non conosce in Salame di Fabriano? Tutti vero????
Non solo, sono nipote di un norcino, e tutt'ora ogni anno a casa mia si lavora il maiale....diciamo che un po' me ne intendo di salumi, soprattutto per quanto riguarda il gusto!!
Quando ho la possibilità di assaggiare un salume nuovo, me lo studio...e in questo caso è stato abbastanza facile, il Salame Piacentino rientra in quella lista di salumi che hanno il marchio Dop, e se volete di un prodotto Dop potete sapere tutto e di più.

salame piacentino dop -ingrediente perduto

Vi illustro brevemente il suo disciplinare di produzione :
  •  sono controllate la provenienza delle carni, l'alimentazione, il peso , l'età di macellazione,
  • anche l'altitudine delle zone in cui avviene la lavorazione è decisa,
  • precisa è la percentuale di grasso all'interno del salume,
  • addirittura è previsto il diametro dei fori del tritacarne,
  • rigida la lista degli ingredienti,
  • il budello per insaccatura deve essere di origine suina....

Allora dovevo trovare un modo per apprezzarlo, ho pensato di costruire un panino per questo salume, un pane che avesse tra i suoi componenti una farina non molto usata.
Così ho deciso di provare con l'avena, la quale, grazie alle sue fibre e componenti, trasforma un semplice panino in qualcosa che non solo "fa bene" al palato ma anche alla nostra salute.
Oltretutto il sapore leggermente dolciastro, che questa farina gli conferisce, si sposa benissimo con il salame.

Due notizie sull'avena: reperite in rete

L'Avena Sativa è una pianta che appartiene alla famiglia delle graminacee;
  •  è ricca di sali minerali: calcio,potassio, magnesio e ferro,
  • molto nutriente, soprattutto se consumata integrale,
  • ricca di vitamina B1,
  • ecc ecc
Ma comunque, come per qualsiasi altro alimento non bisogna abusarne, il giusto sta nel mezzo, grande detto.


Panini sfiziosi con farina di avena 

panini avena-ingrediente persuto

 Impasto indiretto: poolish
Voglio precisare che la farina d'avena non è adatta alla produzione di lievitati, pur essendo ricca di proteine non presenta quelle responsabili della formazione della  maglia glutinica, ma attenzione non per questo può essere consumata dai celiaci, quindi non vi consiglio di usarla da sola ma di aggiungerla a piccole dosi mescolata con altre farine, in modo da dare al vostro pane una nuova connotazione piacevole ma non troppo predominante.

Ingredienti per circa 12 panini:

 Ho deciso di utilizzare un poolish fatto con yogurt e latte.

Poolish:
  • 125 g. di yogurt bianco intero
  • 175 g. di latte fresco
  • 5 g. lievito di birra
  • 250 g. farina 0 per pane
Mescoliamo gli ingredienti copriamo con pellicola e aspettiamo la maturazione del poolish, circa 3 ore, sarà pronto quando inizierà a collassare al centro.

Gli altri ingredienti sono:
  • 180 g. farina 0 per pane
  • 70 g. farina di avena
  • 6 cucchiai di olio extra vergine
  • 12 g. di sale fino
  • albume
  • semi a piacere sesamo, papavero...
Procedimento:
nella planetaria mettiamo il poolish con il mix di farine: la 0 e avena ben miscelate tra loro;
poi quando si è formato l'impasto aggiungiamo il sale e alla fine l'olio a filo.
E' un impasto molto semplice da fare anche a mano in ciotola, potrebbe essere necessaria l'aggiunta di un po' di acqua , ma questo dipende dalla farina che utilizzerete.
Lavoriamo l'impasto un po' sulla spianatoia , avvolgiamo a palla e lasciamo riposare, coperto da una ciotola per 15 min.
Passiamo poi alla pezzatura:
io ho fatto dei panini del peso di circa 70 g. per una questione di comodità, ma potete scegliere voi il peso; formate le palline e lasciatele riposare un attimo.
E poi avevo appena acquistato questo aggeggio, quindi dovevo assolutamente usarlo,
appiattite leggermente le palline e pressate lo stampo sulla superficie quasi sino a sfiorare la tavola.




Trasferirli su una teglia con carta forno coprire e lasciare lievitare sino al raddoppio.
Prima di infornare spennellare con dell'albume e mettere i semini preferiti.

Cottura:
forno preriscaldato a 190° per circa 20 min. queste sono le indicazioni per panini del peso di 70 g, quindi a seconda della pezzatura e del vostro forno i tempi cambieranno.

Con questo pane partecipo  alla raccolta  di Panissimo che questo mese è ospitato da Michela;  Panissimo è una bellissima iniziativa ideata da Sandra e Barbara.







venerdì 25 ottobre 2013

I salumi italiani Dop e Igp protagonisti di una dieta equilibrata

Il titolo del mio post non è uno scherzo, i salumi da sempre considerati, diciamoci la verità un po' grassi e poco salutari, meritano di essere rivalutati a pieno titolo.
Buoni e gustosi, lo sono da sempre, ed ora anche protagonisti di una dieta equilibrata.
Questa affermazione è fatta da organismi quali INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e SSICA (Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari);  grazie ad uno studio promosso da ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) si può affermare che gli  accorgimenti presi, sia nell'ambito dell'alimentazione negli allevamenti dei suini, sia nella lavorazione dei salumi, hanno permesso di ridurre, in maniera consistente negli ultimi venti anni il contenuto lipidico totale in questi prodotti, arrivando ,in alcuni casi sino al 50 % in meno.
Non solo il calo della componente lipidica è stata bilanciata da un aumento delle proteine quindi Meno grassi più proteine, quindi meno calorie.

In un mondo come il nostro in cui gran parte delle persone spesso consuma un pasto fuori casa questo risultato è davvero notevole,la pausa pranzo spesso è costituita da un panino, semplice da acquistare, veloce da consumare e se qualche anno fa non era proprio il massimo oggi per fortuna anche un panino, se  preparato con prodotti validi e controllati può diventare un sostituto completo e innocuo per la nostra salute, sinceramene la cosa mi piace molto anche perché non so voi ma io adoro i salumi.
Apprendere queste notizie mi rende più serena e quando la mattina devo preparare la merenda per i miei figli  con tutta tranquillità gli faccio un bel panino, magari con prosciutto o salame riuscendo a farli contenti e tenendoli lontani da merendine confezionate e altre cosine del genere.
Quindi il mio consiglio:
quando andate al bancone dei salumi acquistate prodotti italiani, possibilmente Dop e Igp,sarà una scelta giusta per voi e per tutte quelle persone che producono salumi seguendo le precise regole che questi marchi impongono.

mercoledì 23 ottobre 2013

Quando la pancetta calabra Dop e il radicchio s'incontrano...nasce lo sfilatino!!




Questa è una delle ricette che ho realizzato con la pancetta calabra dop per l'iniziativa "la migliore ricetta a base di salumi DOP/IGP" organizzata dall'istituto Isit, di cui vi avevo già parlato in un precedente post.
Questo prodotto merita veramente di essere apprezzato per la sua bontà e versalità in cucina, quando in frigo hai la pancetta praticamente puoi fare di tutto: una pasta, un antipasto, per ammorbidire una carne magra da fare arrosto ad esempio la faraona....insomma è un ingrediente jolly.
Ma soprattutto scegliamo un prodotto valido così come lo è questa pancetta, perché dietro a questo marchio ci sono attenzione per il prodotto e per il suo territorio, un riconoscimento per coloro, che con passione e professionalità, svolgono un lavoro dedito alla tradizione gastronomica italiana da tutto il mondo invidiata ed imitata.


Vi illustro alcune caratteristiche di questo prodotto:
per quanto riguarda il disciplinare di produzione della Pancetta Calabra vedrete che nulla è lasciato al caso:

  • la carne utilizzata per la produzione deve provenire da suini allevati nella regione Calabria, la loro alimentazione è controllata, il loro peso alla macellazione stabilito,
  • viene indicata la parte anatomica da cui sarà ricavata (sottocostato inferiore)
  • la salatura deve durare da 4 ad 8 giorni,poi viene lavata e  nella preparazione del salume sono ammessi solo ingredienti naturali quali sale, pepe nero e pepe rosso,
  • la stagionatura dura 30 giorni,
  • il prodotto finito deve avere una forma rettangolare con uno spessore tra i 3-4 cm,
  • colore esterno rosso dato dal peperoncino; questo è il suo tratto distintivo, più Calabria  di così!!!
La ricetta:
volevo provare ad utilizzare questo ingrediente in un modo un po' diverso rispetto al consueto, sfogliando alcuni libri  di P. Giorilli, ho trovato un pane con pancetta e radicchio che ha stuzzicato la mia curiosità, il maestro lo abbina  ad una vellutata di porri e patate; mi è sembrata un 'ottima idea vista la stagione autunnale.
L'idea è presa dal maestro Giorilli ma l'impasto è frutto di due -tre ricette messe insieme, mi piace sperimentare, per il risultato vi garantisco che è ottimo; questo pane accompagnerà le mie fumanti zuppe invernali d'ora in poi.
Sfilatino con pancetta e radicchio 
Occorrente : 
  • una teglia per baguette (facoltativa)
  • pietra refrattaria o teglia
  • spruzzino con acqua 
Ingredienti per 3 sfilatini:
  • 100 gr. di pancetta calabra Dop
  • 100 gr. di radicchio di Chioggia 
  • 500 gr di farina di forza (io ho usato la W330 della molino rossetto)
  • 40 gr. di semolino fine
  • 10 gr di lievito birra fresco
  • 300 gr. di acqua
  • 10 gr. di sale fino
  • 30 gr. di olio extravergine
Procedimento: 
Iniziamo con il preparare la pancetta: la tagliamo a cubetti piccoli e la facciamo rosolare in una padella calda senza olio, eliminiamo il grasso che si forma e aggiungiamo il radicchio lavato e tagliato a sottili striscioline, lasciamo cuocere per qualche in min. giusto il tempo per far ammorbidire il radicchio; una volta pronto togliamo dal fuoco e lasciamo intiepidire.


Iniziamo a lavorare l'impasto:
nella planetaria mettiamo la farina con il semolino e aggiungiamo i 2/3 dell'acqua, lavoriamo giusto il tempo per mescolare i due ingredienti e fermiamo la macchina per almeno 20 min.(autolisi breve).
Passati i 20 min. iniziamo aggiungendo il lievito sbriciolato un po' d'acqua e mescoliamo, poi, dopo che il lievito si è ben distribuito, aggiungiamo il sale e piano piano tutto il resto dell'acqua; aggiungete veramente poca acqua alla volta, solo quando l'impasto ha assorbito il quantitativo unitene altra, terminata l'acqua unite a filo l'olio, anche qui fatelo piano piano e poco per volta; cercate di non smollare l'impasto, terminato l'olio aggiungete il composto di pancetta e radicchio.
Ora rovesciate la massa sulla tavola leggermente infarinata, fate alcune "pieghe" d'impasto, vi metto un video per farvi vedere la tecnica, e una volta che l'impasto ha preso forma lasciate riposare  in una ciotola infarinata  per 1 ora coperto.


Trascorsa l'ora riprendiamo l'impasto, lo avvolgiamo a palla, e di nuovo nella ciotola a riposare per 30 min.
Ora è il momento di formare gli sfilatini: dividete l'impasto in 3 pezzi avranno circa il peso di 370 gr,. cadauno, li arrotoliamo a sfilatino e li posizioniamo, se lo abbiamo, in uno stampo per baguette infarinato con le pieghe sotto, in questo caso ho fatto subito i tagli in superficie.


Se non abbiamo lo stampo le mettiamo su di un canovaccio infarinato  e formiamo con esso delle pieghe  per non far attaccare tra loro i pani durante la lievitazione.( i tagli li faremo al momento di infornare)
Lasciamo lievitare sino al raddoppio.


Cottura:
forno preriscaldato a 250° con pentolino d'acqua bollente all'interno, quando arriva a temperatura umidifichiamo la superficie del pane con l'acqua, meglio con uno spruzzino, inforniamo ed abbassiamo a 220°, cuociono in circa 35 min., ultimi 5 minuti forno in fessura.
Se desiderate una crosta sottile e una mollica leggerissima vi consiglio di spruzzare con l'acqua la superficie del pane per almeno 2-3 volte a distanza di 10 min. tra una spruzzata e l'altra.
Per chi non utilizza lo stampo per baguette:
mettere nel forno una pietra refrattaria oppure una teglia di ferro rovesciata e lasciarla scaldare,
al momento di infornare,  delicatamente, aiutandovi con una paletta rovesciate uno sfilatino alla volta sulla pala, fate i tagli e infornate, sempre spruzzando la superficie.




Risultato: un pane  leggerissimo dalla crosta fine e croccante, da mangiare da solo o per accompagnare una fumante zuppa di porri e patate!!!!

Con questo pane partecipo  alla raccolta  di Panissimo che questo mese è ospitato da Simona, Panissimo è una bellissima iniziativa ideata da Sandra e Barbara.





 

mercoledì 16 ottobre 2013

Pane al germe di grano per il World Bread Day 2013






Eccomi  di nuovo a sfornare un pane per questa meravigliosa iniziativa
World Bread day
 Lo scorso anno avevo partecipato con la Couronne al contrario e non potevo mancare....





Mi sono innamorata di questa forma appena l'ho intravista in un video de Mondiali del pane 2011.
La forma appartiene a Mauro Pinel, naturalmente la mia è solo una misera imitazione.
Sono una grande ammiratrice del pane casereccio delle sorelle Simili ed ho deciso di rifare questo impasto facendo delle piccole modifiche, ho aggiunto all'impasto del germe di grano tostato; per chi volesse approfondire qui trovate un sacco di notizie utili.









Pane al germe di grano

Ingredienti:

Preimpasto 

  • 50 gr. di farina 0
  • 25 gr. di acqua
  • 2 gr. di lievito di birra
Amalgamate gli ingredienti e coprite con pellicola, attendete che raddoppi, ci vorrà circa 1 ora.

Impasto

  • 270 gr. di farina 0
  • 30 gr. di germe di grano tostato
  • 130 gr. di acqua
  • 10 gr. di lievito di birra ( se avete tempo riducete il lievito ...io ne ho messo circa 6 gr.)
  • 15 gr. di strutto
  • 15 gr. di olio extra vergine
  • 5 gr. di sale
Potete sostituire lo strutto con l'olio anche se secondo me lo strutto rende molto in questo tipo di impasto .

Procedimento:
Nella ciotola della planetaria mettere la farina a fontana e al centro sbriciolare il lievito di birra e il preimpasto fatto a pezzettini, aggiungere l'acqua e iniziare ad impastare con il gancio, appena si forma una pastella introdurre il sale ,l'olio e lo strutto.....lavorare bene e a lungo in modo da avere un impasto sodo ma liscio.
Lasciate riposare l'impasto per circa 20-30 min.
Iniziamo a dare la forma:
dividiamo l'impasto i 3 parti :
  • una palla del peso di 300 gr.
  • una di 200 gr.
  • una di 60 gr.






Prendiamo il pezzo più grande e stendiamolo con l'aiuto del mattarello in un quadrato piuttosto regolare con un lato di circa 20 cm.


Al centro del  quadrato posizioniamo la palla da 200 gr e con l'indice formiamo una piccola fossetta al suo centro.
Ora prendiamo gli angoli del quadrato e riportiamoli tutti al centro della palla, come se preparassimo il fazzolettino del picnic, per fare aderire la pasta usiamo un po' di acqua.
E al centro posizioniamo la pallina più piccola.




Trasferiamo in una teglia e lasciamo lievitare sino al raddoppio.






Cottura:
forno preriscaldato a 220°ventilato con un pentolino di acqua bollente dentro, quando arriva a temperatura inforniamo abbassando a 200° per 10 min, poi abbassiamo a 180 ° e proseguiamo la cottura per altri 25 min. gli ultimi 10 min. di cottura li facciamo in fessura.


lunedì 14 ottobre 2013

Biscottini all'olio d'oliva extravergine per Dolcemente




Pochi ingredienti per realizzare dei biscottini che sono tipici della cucina  delle nonne, sempre  attente all'economia domestica; con solo farina, vino e olio riuscivano a fare cose spettacolari.

Per l'occasione essendo marchigiana, ho usato dei prodotti locali eccezionali :

Gurdate in questa ricetta ci sono tre eccellenze della regione Marche che meritano veramente tanto, sia i prodotti che i loro produttori.

Biscottini zuccherini all'olio di oliva e vino

Ingredienti:
  • 250 gr. di olio extravergine di oliva
  • 250 gr di vino bianco secco
  • 700 gr. di farina 00
  • 250 gr. di zucchero semolato
  • 1/2 bustina di lievito chimico
  •  semi di anice a piacere
  • zucchero di canna  per spolverare
Procedimento:

Prima di tutto vi devo dire che io amo molto il sapore dell'anice ma non sopporto i semini in bocca, quindi per ovviare a ciò metto in infusione l'anice nel vino per circa 12 ore, e poi li elimino.
In una ciotola versiamo l'olio, il vino in cui avrete messo a bagno l'anice, e lo zucchero, mescoliamo un pò e poi aggiungiamo la farina, poca per volta, in modo da non creare grumi.
In breve tempo si formerà l'impasto, copritelo con pellicola e lasciatelo riposare per 30 min.

Trascorso il tempo di riposo, su una spianatoia iniziamo a fare delle palline del peso di circa 20 gr. con l'indice facciamo un foro nel centro che allargheremo facendo delle ciambelline.
Passatele nello zucchero di canna e  sistematele su una teglia con carta da forno, cuocere in forno preriscaldato a 170° per 25-30 min. circa.
A parte il profumo che vi sorprenderà, questi biscottini sono molto friabili, si conservano a lungo se tenuti in un barattolo o scatola di latta a chiusura ermetica....
Ogni volta che li faccio mi viene in mente  il mio nonno paterno che si chiamava Donato, ecco perché io mi chiamo Donatella, era solito tenerli in tasca  avvolti in un tovagliolino di carta, come fossero un tesoro.

A volte basta veramente poco: semplici ingredienti che troviamo sempre nella nostra cucina, chi di voi noi non  ha farina, olio , vino e zucchero?
Con questi biscottini partecipo all'iniziativa ExtraDolcemente organizzata da Dolcemente





domenica 6 ottobre 2013

"Quanti modi di fare e rifare" il pane allo zafferano a lievitazione naturale




Questo mese grazie al "Signor biscotti" la tribù di Quanti modi di fare e rifare



vola in Svezia e tutti insieme facciamo il Lussekatter o "gatti di santa Lucia"....insomma è un pane dolce che si prepara in Svezia per la sentita ricorrenza del 13 dicembre: santa Lucia; le forme sono diverse: piccoli panini, o a forma di pagnotta, oppure si fanno  dei panini a forgia di "esse" decorati con uvetta.
Ma la particolarità di questo pane dolce è un ingrediente profumato e solare: lo zafferano o oro rosso.
Avevo già parlato di questo ingrediente in un post precedente quello del Cestino di meriga allo zafferano.
Vorrei ripetervi alcune raccomandazioni sull'uso di questa meravigliosa spezia, utili informazioni che mi sono state fornite da Silvia produttrice  dello zafferano del Montefeltro bio.

Regole d'oro

  • Non cuocere lo zafferano se non è indispensabile per la ricetta che esegui. Sopra i 50°C perde le proprietà medicinali, il profumo e si rovina il sapore donato al piatto. Lo Zafferano è termolabile, infatti lo zafferano del Montefeltro è essiccato sotto i 50°C.
Già qui io sbagliavo....per il risotto allo zafferano mettevo lo zafferano nel brodo bollente!!!!
  • La maggior parte dei componenti dello zafferano è idrosolubile, quindi non farlo rinvenire in olio.
  • Lascia rinvenire lo zafferano in ammollo in un liquido caldo per un tempo sufficiente, se possibile anche il giorno prima  ed usa un contenitore chiuso. Capirai che il prodotto è pronto per l'uso quando il liquido in cui lo hai lasciato rinvenire si colora di un bel giallo paglierino. Se il tempo di ammollo è insufficiente noterai che unendo lo zafferano alla pietanza si crea un cerchio color arancione intorno ai pistilli.
  • Non polverizzare lo zafferano in pistilli; stimmi lunghi ed interi sono sinonimo di qualità, purezza della spezia e di un prodotto lavorato a mano.
  • Lo zafferano non è tutto uguale. Le proprietà organolettiche  del prodotto variano in base alla zona di produzione ed alla tecnica di essiccazione. Lo zafferano italiano è famoso per la sua elevata qualità.
Ed ora veniamo alla ricetta
Pane dolce allo zafferano a lievitazione naturale
Per quanto riguarda la ricetta ho seguito quella riportata dal Signor biscotti ma facendo come solito le mie modifiche, prima tra  tutte la lievitazione, al posto del lievito di birra ho usato il lievito madre.
Ingredienti per due pagnotte:
  • 0,1 gr. di stimmi di zafferano del Montefeltro
  • 100 ml di acqua
  • 150 ml di latte
  • 125 gr. di burro
  • 600 gr. di farina con almeno 11% di proteine
  • 5gr. di sale marino
  • 130-150 gr. di lievito madre rinfrescato
  • 85 gr di zucchero semolato
  • 1 uovo intero
  • 200 gr. di uva passa
per la glassa: (facoltativo)
  • 2 cucchiai di miele
  • 1 cucchiaio d'acqua
Procedimento:
qualche ora prima, ma ancora meglio la sera prima, mettiamo gli stimmi dello zafferano in 100ml d'acqua appena tiepida, copriamo con pellicola a sigillare.

Mettiamo l'uva passa in ammollo.
In una pentola facciamo bollire il latte con il burro e lasciamo raffreddare.
Nell'acqua allo zafferano precedentemente preparata sciogliamo il lievito madre,.
In una ciotola mescoliamo la farina , il sale e lo zucchero.
Nell'impastatrice mettiamo il lievito sciolto e iniziamo ad aggiungere circa metà del mix di farina e zucchero a cucchiaiate, poi alterniamo il  composto di latte e burro ormai tiepido alla farina e prima di terminare tutta la farina aggiungiamo anche l'uovo intero.
Lavoriamo sino ad ottenere un impasto morbido e liscio e alla fine mettiamo l'uva passa strizzata e ben asciugata.
Questo impasto si può fare  tranquillamente a mano in una ciotola.
Lasciare riposare l'impasto per almeno  per 1 ora coperto.

Trascorso questo tempo diamo la forma

 e mettiamo a lievitare in uno stampo infarinato del diametro di 18-20 cm.,copriamo con una ciotola, lasciamo simo al raddoppio.






Il mio impasto ha impiegato 3 ore.
Cottura:
Preriscaldare il forno a 220°, se utilizzate il ventilato abbassate a 200°.
Per le mie pagnotte sono stati sufficienti 30 min., gli ultimi 10 min. ho coperto la superficie con l'alluminio perché tendevano a colorire troppo.


 Ancora caldo se volete va lucidato con il miele e l'acqua appena riscaldati.


Ottimo a colazione, tostato poi è fantastico.


Con questo pane partecipo  alla raccolta  di Panissimo che questo mese è ospitato da Simona, Panissimo è una bellissima iniziativa ideata da Sandra e Barbara.




martedì 1 ottobre 2013

Torta pere e cioccolato al profumo di cannella



Cioccolato, pere e cannella...c'è poco da dire!
Secondo me è una delle torte più conosciute,chi di voi non l'ha mai fatta?
Mille versioni, ma comunque tutte superbe, qui la differenza la fanno gli ingredienti!
Questa è la mia ricetta, solo che le ho dato una nuova veste, lo confesso ho visto le foto girando su internet e subito me ne sono innamorata, dovevo solo trovare delle pere piccole piccole!



Torta pere e cioccolato al profumo di cannella

Ingredienti per 2 stampi da plumcake  delle dimensioni: larghezza 10 cm. lunghezza 22 cm.
  • 3 uova così divise: 1 intero più 2 tuorli e 2 albumi separati
  • 40 gr. di burro
  • 75 gr. di cioccolato fondente 70%
  • 70 gr. di zucchero a velo
  • 2 cucchiai di liquore alla cannella (o all'arancio dipende dai vostri gusti)
  • 1 cucchiaino di cacao amaro
  • 200 gr. di farina 00
  • 1 bustina di lievito
  • pizzico di sale
  • 6 pere piccole
Procedimento:
sciogliamo a bagnomaria, o al microonde, il burro con il cioccolato.
In una ciotola mettiamo 1 uovo intero i 2 tuorli, lo zucchero a velo e un pizzico di sale,mescoliamo bene bene;aggiungiamo il cioccolato e burro sciolti e amalgamiamo.
Ora uniamo la farina setacciata con il lievito e il cacao,  il liquore e alla fine gli albumi montati a neve.
Dividiamo l'impasto in due contenitori;laviamo le pere, tagliamo loro il fondo in modo che si possano tenere in piedi e le affondiamo nell'impasto.




Cottura:
forno preriscaldato a 160°-170° ventilato per circa 30 min. controllare sempre la cottura con uno
stecchino.


ingredeiente perduto


Con questa ricetta partecipo al contest "Profumi e sapori d' autunno"

E sempre con questa ricetta partecipo alla prima edizione del concorso Tiendeo "Ricette di Stagione"
e tutto il necessario lo trovate qui.
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